PROSPETTIVA CULTURALISTA

Nella sua versione estrema riduce la mafia alla cultura diffusa nei contesti in cui è presente. La mafia non viene considerata un’organizzazione criminale, ma una mentalità, un modo d’essere, un insieme di comportamenti derivanti dalla più ampia cultura della società locale. Secondo tale visione, dunque, non esisterebbe la mafia come entità criminosa unitaria, ma esisterebbero solo i singoli mafiosi. Per lungo tempo è stato questo il modello interpretativo prevalente del fenomeno mafioso, almeno fino agli anni ’80 del ‘900: un aspetto che ha ostacolato la creazione di efficaci strategie di contrasto, soprattutto in ambito giudiziario.

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