Teoria sociologica secondo la quale i network relazionali in cui è inserito un individuo rappresentano delle possibili risorse da attivare per il raggiungimento di obiettivi specifici. La capacità di accumulare e utilizzare il capitale sociale spiega anche la forza e la durata delle mafie. I mafiosi sono infatti abili nello…
La mafia non può essere considerata diretta espressione della cultura popolare meridionale. Tuttavia, i mafiosi sono molto abili nello strumentalizzare e manipolare i codici culturali della comunità in cui sono inseriti per farne un collante utile alla tenuta interna dei clan. Si pensi, ad esempio, al concetto di onore, che…
Interpreta la mafia come un’organizzazione criminale dotata di ruoli e funzioni, progettata e organizzata con uno scopo definito. La prospettiva organizzativa ha sostituito quella culturalista come modello interpretativo dominante a seguito della conclusione del Maxiprocesso di Palermo (gennaio 1992), che ha portato a condanna i principali vertici di Cosa nostra…
Nella sua versione estrema riduce la mafia alla cultura diffusa nei contesti in cui è presente. La mafia non viene considerata un’organizzazione criminale, ma una mentalità, un modo d’essere, un insieme di comportamenti derivanti dalla più ampia cultura della società locale. Secondo tale visione, dunque, non esisterebbe la mafia come…