Già da molto tempo le mafie hanno iniziato a estendere il proprio raggio d’azione nei cosiddetti territori non tradizionali, ovvero diversi da quelli di genesi storica. Sciascia, per esempio, utilizzava la “linea della palma” come metafora per descrivere il modo in cui le mafie si diffondono lungo tutta la penisola italiana. Non dobbiamo però semplificare questa immagine: non è la palma il centro della riflessione dello scrittore siciliano quanto il clima che è propizio alla sua riproduzione.
Questo è un aspetto molto rilevante. Il fenomeno della mafia è infatti risalente nel tempo solo in alcune zone specifiche del Mezzogiorno. Non stupisce perciò che i primi processi di espansione si siano sviluppati in altre aree del Sud, a lungo immuni dal fenomeno. L’esempio classico di questo processo è l’imitazione di altre formazioni criminali avvenuto in Puglia con la costituzione della Sacra Corona Unita.
Ad ogni modo, se prima la mafia veniva intesa come fenomeno non esportabile, sono presenti oggi molteplici interpretazioni sulla sua diffusione in aree non tradizionali, soprattutto per quanto riguarda le regioni del nord Italia. Si tratta di tesi che osservano talvolta le mafie come veri e propri virus che infettano porzioni di società sane oppure come eserciti che muovono alla conquista di nuovi territori. Tali visioni sono tuttavia fuorvianti e rischiano di abbracciare teorie deterministiche e discriminatorie, che indicano nella presenza di popolazione meridionale la causa della genesi mafiosa in territori diversi da quelli di origine. In realtà, l’espansione mafiosa va ricondotta a specifici fattori. Tra questi, si distinguono quelli di agenzia, che riguardano l’agire più o meno intenzionale degli attori mafiosi, e quelli di contesto, che invece si riferiscono alle condizioni favorevoli che hanno aperto varchi alle mafie nei territori di nuovo insediamento. In molti casi, infatti, le mafie si sono radicate in nuovi territori perché hanno trovato un ambiente ospitale e accogliente.
Approfondimenti
Per approfondire il tema della genesi della mafia pugliese si rimanda a M. Massari, La Sacra Corona Unita, Laterza, Roma-Bari 1998; R. Sciarrone, Mafie vecchie, mafie nuove, Donzelli, Roma 2009; A. Apollonio, Storia della Sacra Corona Unita, Rubbettino, Soveria Mannelli 2016.
Sull’espansione delle mafie e delle sue principali rappresentazioni al di fuori dei territori d’origine si consiglia la lettura di E. Ciconte, ‘Ndrangheta padana, Rubettino, Soveria Mannelli 2010; F. Varese, Mafie in movimento, Einaudi, 2011; N. dalla Chiesa e M. Panzarasa, Buccinasco. La ‘ndrangheta al Nord, Einaudi, Torino 2012; N. dalla Chiesa, Passaggio a Nord, EGA, Torino 2016; S. Padovano, Mezzo secolo di ritardi. Saggi sul crimine organizzato in Liguria, Rubbettino, Soveria Mannelli 2016; V. Martone, Le mafie di mezzo, Donzelli, Roma 2017; G. Belloni e A. Vesco, Come pesci nell’acqua, Donzelli, Roma 2018; R. Sciarrone (a cura di), Mafie del Nord, Donzelli, Roma 2019.
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Venerdi 12/04/2024 –
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Redazione