Per spiegare i rapporti tra mafie e imprenditori è sempre più evocato il concetto di “area grigia”, molto dibattuto e complesso da definire. Sul punto sono ravvisabili opinioni molto diverse. Essa può essere intesa come spazio di riproduzione di processi di convivenza, di compenetrazione e di ibridazione tra sfere legali e illegali dell’economia. Un’immagine che può evocare l’area grigia è quella della nebulosa, non perché sia evanescente, ma perché ha confini indefiniti e una configurazione a geometria variabile. In altri termini, essa è l’esito di interazioni e scambi tra attori mafiosi e non, in cui bianco e nero si sovrappongono e confondono dando forma a diverse gradazioni di grigio.
Dal punto di vista sociologico, l’area grigia si configura come un campo organizzativo, nel quale i mafiosi sono in contatto con politici, tecnici, imprenditori, professionisti, non occupando necessariamente le posizioni più centrali e dominanti. Questo è un dato molto importante, che permette di rifiutare le visioni mafiocentriche: quelle che tendono a raffigurare i mafiosi come attori onnipotenti, che agiscono sempre senza vincoli e condizioni. Per comprendere come funziona l’area grigia, bisogna allargare lo sguardo, includere gli altri attori, tenendo conto delle loro competenze e risorse, così come degli obiettivi che perseguono.
D’altra parte, l’area grigia è uno spazio cangiante, che muta in base al contesto territoriale e ai soggetti che vi sono coinvolti. A tenerla insieme e a garantirne la sopravvivenza nel tempo c’è la distribuzione di vantaggi e benefici tra tutti i partecipanti. Nell’area grigia vigono infatti “giochi a somma positiva”, nei quali ciascun “giocatore” risulta vincitore e nessuno ci rimette del tutto, a differenza di quanto avviene con i “giochi a somma zero”. Al suo interno è infatti presente in molti casi anche una accesa conflittualità, proprio perché i soggetti che la abitano hanno obiettivi diversi e ognuno tende a offrire i propri servizi agli altri e a trarre da questa rete di relazioni i maggiori vantaggi possibili.
Tali caratteristiche rendono l’area grigia un sistema di interessi intrecciati che risulta molto difficile da contrastare, anche perché una volta consolidata tende a riprodursi in modo quasi inerziale. Non dobbiamo pensare che siano sempre i mafiosi ad accaparrarsi i risultati migliori negli affari. Molte evidenze empiriche raccontano situazioni in cui sono altri soggetti – imprenditori, liberi professionisti, politici, ecc. – a trarre i maggiori profitti. Il ruolo delle mafie resta comunque importante: in molto casi, infatti, è sufficiente accomodarsi dentro queste reti per esercitare le loro capacità di mediazione.
Approfondimenti
Per approfondire il tema dei confini porosi tra legale e illegale si consiglia la lettura di R. Sciarrone, L. Storti, Le mafie nell’economia legale, Il Mulino, Bologna 2019.
In tema di area grigia e complicità tra mafiosi e soggetti esterni si rimanda a A. Dino (a cura di), Criminalità dei potenti e metodo mafioso, Mimesis, Milano-Udine 2009; N. dalla Chiesa, La convergenza, Melampo, Milano 2010; R. Sciarrone (a cura di), Alleanze nell’ombra, Donzelli, Roma 2011; S. D’Alfonso, A. De Chiara, G. Manfredi, Mafie e libere professioni, Donzelli, Roma 2018; U. Santino, La borghesia mafiosa, Di Girolamo, Trapani 2023; A. Sergi e A. Vannucci, Mafia, Deviant Masons and Corruption, Routledge, London 2023.
In tema di corruzione si suggerisce la lettura di A. Vannucci, Atlante della corruzione, EGA, Torino 2012; R. Sciarrone (a cura di), Politica e corruzione, Donzelli, Roma 2017.
Fascia oraria dell'evento (1)
Martedi 09/04/2024 –
-
Redazione